È con grande orgoglio che il PIXEL annuncia la proiezione del film Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato, dal 13 Dicembre, nel nuovissimo formato High Frame Rate 3D (HFR 3D), grazie al recente ammodernamento tecnologico che ha investito le cabine di proiezione della multisala santermana.
PREVENDITA I biglietti per tutti gli spettacoli de Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato in HFR 3D programmati fino al 2 Gennaio sono in vendita presso la cassa del PIXEL al prezzo di € 8,00 (tariffa unica per tutti i giorni della settimana). Sospesa, per tutto l'arco di programmazione di questo titolo, ogni forma di convenzione (es. Showcard, PUC) e promozione (Sabato Donna, fan Facebook, Mercoledì). Per i "forestieri" possibilità di prenotare i biglietti telefonicamente allo 080 30 22 303 (attivo tutti i giorni negli orari serali di apertura del cinema).
Con il supporto di alcuni cinema selezionati, il formato HFR 3D rappresenta un avanzamento tecnologico nell'esperienza cinematografica. Questo formato innovativo mostra un'immagine in 48 fotogrammi al secondo (frame per second - fps), con un risultato che si avvicina molto a ciò che l'occhio umano vede nella realtà. Questa velocità è due volte quella standard di 24fps, il formato attuale delle proiezioni in tutto il mondo.
Esclusivista del formato HFR per la Puglia, nell'ultimo mese PIXEL ha lavorato fianco a fianco con Warner Bros. – che distribuisce il film in tutto il mondo – per garantire un'esperienza unica e indimenticabile a tutti coloro che sceglieranno di "intraprendere" il viaggio di Bilbo Baggins in HFR 3D. La stessa Warner Bros. ci ha fornito il seguente Q&A al regista Peter Jackson che illustra i motivi che lo hanno spinto a girare Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato a 48fps.
Perché ha scelto di girare la trilogia di Lo Hobbit nel formato HFR?
«Viviamo in un'epoca digitale in rapido avanzamento. La tecnologia è in continuo sviluppo e può essere utilizzata per migliorare e arricchire l'esperienza cinematografica. Le riprese nel formato HFR per un film sono divenute possibili negli ultimi due anni, ma viviamo ancora in un'epoca in cui l'home entertainment è in crescita. Ho deciso di girare i film di Lo Hobbit in HFR perché desideravo che il pubblico si rendesse conto di quanto incredibilmente coinvolgente potesse essere l'esperienza della visione al cinema.»
Qual è la storia del formato HFR e perché pensa sia arrivato il momento giusto per introdurlo nei cinema?
«I film muti erano girati ad una velocità che andava dai 16 ai 18fps con videocamere avviate manualmente con una manovella. Nel 1927, quando fu introdotto il sonoro, l'industria aveva bisogno di un sistema di riprese meccanico con velocità costante. La pellicola da 35mm è molto costosa, perciò deve muoversi il più lentamente possibile. Tuttavia, le prime colonne sonore ottiche richiedevano una velocità minima per ottenere un suono fedele. Dunque fu deciso di adottare la velocità di 24fps, che diventò lo standard per oltre 80 anni. I cinema di tutto il mondo installarono proiettori meccanici capaci di proiettare solo a 24fps. La scelta dei 24fps fu di tipo commerciale – la velocità meno costosa in grado di fornire una qualità di base – ma tale formato produce artefatti di movimento, come effetti stroboscopici, tremolii e forme sfocate.
Oggi, nell'era digitale, non c'è ragione di restare a 24fps. Nel 1927 non lo sapevamo, ma la scienza ci dice che l'occhio umano smette di vedere le immagini singole a circa 55fps. Perciò, girare una sequenza ad una velocità di 48fps permette di ottenere un risultato molto vicino alla realtà. La riduzione delle forme sfocate su ogni fotogramma incrementa la nitidezza dell'immagine. Uno dei più grandi vantaggi è il fatto che l'occhio in ogni secondo vede due volte il numero delle immagini, conferendo al film una straordinaria qualità e capacità di coinvolgimento. Ciò rende l'esperienza del 3D molto più delicata e riduce sensibilmente l'affaticamento della vista. Principalmente, ciò che rende la visione del 3D sgradevole ad alcune persone è il fatto che ogni occhio deve elaborare un gran numero di "sfarfallamenti", sfocature e tremolii. Tutto questo scompare nel formato HFR 3D.»
Cosa pensa riguardo all'esperienza derivata dall'utilizzo della tecnologia HFR?
«Penso che la tecnologia HFR sia eccezionale. Come regista, cerco di rendere i miei film coinvolgenti. Desidero tirare fuori gli spettatori dalle loro sedie e far vivere loro un'avventura. Questa è l'esperienza che spero di offrire al pubblico, a prescindere dal formato che essi sceglieranno nei cinema. Anche se personalmente preferisco vedere Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato nel formato HFR 3D, posso assicurare che ogni formato vi garantirà un'esperienza incredibile e coinvolgente.
L'HFR 3D è "diverso". Non sarà come vedere i film che siete abituati a vedere, allo stesso modo come i primi CD non riproducevano musica come i vinili. Viviamo in un'era in cui i cinema competono con gli iPad e i sistemi di home entertainment. Io credo che sia fondamentale che i registi o i produttori sfruttino le attuali tecnologie per migliorare il coinvolgimento e la spettacolarità dell'esperienza che i cinema dovrebbero offrire. È un momento eccitante per il cinema.»