Ha esordito con più di due milioni di spettatori in cinque giorni in Francia. È stato visto da un francese su tre, commuovendone la gran parte. Ha incassato 227 milioni di dollari nei sette paesi in cui è uscito (162 solo in Francia, 39 in Germania). Insomma, è un successo inaspettato e semplice.
Quasi amici (Intouchables in patria) di Olivier Nakache e Eric Toledano è arrivato anche in Italia – per adesso in sole 330 sale – e non v'è dubbio che sulle prime godrà di un effetto benefico transalpino: la curiosità e la voglia di storie positive in un frangente storico non esaltante spingeranno anche gli spettatori di casa nostra al cinema. Dopodiché, si vedrà se il film saprà commuovere anche noi. Ma è molto probabile che la risposta sia "sì".
Protagonisti della storia, gli attori François Cluzet, nei panni di Philippe, un ricco nobile prigioniero della propria immobilità (a causa di un grave incidente in parapendio) e di un carattere scontroso e classista, e Omar Sy in quelli di Driss, un aitante giovane di origini africane, cresciuto in periferia e appena uscito di prigione. Due mondi che definire diversi è poco, due mondi destinati a scontrarsi come treni in avvicinamento sullo stesso binario. Da una parte i silenzi e le ipocrisie imparate dalla nascita, dall'altra l'istintività e l'immediatezza, da una parte le armonie classiche di Vivaldi, dall'altra il funky coinvolgente e spensierato degli Earth Wind & Fire. Dopo le iniziali difficoltà, il giovane "badante" saprà come arrivare all'intelligenza cuore dell'uomo: non indulgendo nella commiserazione, ma trascinandolo di peso nella vita.
A dare l'ispirazione alla realizzazione del film in abile equilibrio tra dramma e commedia – nonché ispirato a una storia vera – è stato un documentario intitolato "A la vie, à la mort", incentrato sul caso di Philippe Pozzo di Borgo, il nobile che da anni vive in Marocco con la propria famiglia e che, per la soddisfazione dei due registi e sceneggiatori, ha dato l'ok al trattamento della sua storia personale. «L'unica condizione che ci ha posto – hanno spiegato Nakache e Toledano – è che il film contenesse elementi di commedia e divertimento, anche se racconta l'incontro tra due persone gravate dall'handicap. Per uno è fisico, per l'altro è sociale. Si scoprono intoccabili proprio per questo». Proprio l'alchimia tra Sy e Cluzet è tra le carte vincenti di Quasi amici: Cluzet è un attore veterano, mentre Sy viene dalla tv, dove si è conquistato una straordinaria popolarità come comico – è giudicato uno degli "eroi" di Francia insieme agli sportivi Yannick Noah e Zinedine Zidane.
I grandi successi sono quelli che piovono nel nostro contemporaneo al momento giusto. L'Europa di oggi, con le sue turbolenze economiche, sociali e razziali, sembra la pista d'atterraggio perfetta per una parabola piena di speranza e di ottimismo, senza concessioni alla banalità e alla retorica. Ciò che ha fatto la fortuna del film in Francia è stato senza dubbio questo elemento, certo non quello legato al tema dell'handicap. Perché Quasi amici parte dal tema dell'handicap ma conduce lo spettatore su ben altri fronti.
Quasi amici è in programmazione in una manciata di sale selezionate della regione – tra cui il PIXEL – in contemporanea nazionale da Venerdì 24 Febbraio.
Fonte: Yahoo!