Resident Evil: Afterlife, un 3D da paura

Pubblicato in data venerdì 10 settembre 2010

Con Resident Evil: Afterlife giunge al quarto capitolo la saga ispirata all'omonimo e popolare videogioco della Capcom: una franchise (quasi 400 milioni di dollari finora al box office mondiale) che fin dal suo inizio, nel 2002, mescola con successo elementi fantascientifici e horror all'azione. In questo nuovo episodio torna dietro la macchina da presa Paul W.S. Anderson, produttore e sceneggiatore dell'intera saga e regista del primo capitolo.


La trama prende il via dalla conclusione del terzo film: la protagonista Alice è in viaggio alla ricerca di sopravvissuti al virus letale che ha trasformato l'umanità in zombie assetati di sangue. Il suo scopo è quello di condurli in salvo a Los Angeles che sembra essere un rifugio sicuro. Ma una volta arrivati, Alice e i suoi compagni trovano la città in rovina, completamente invasa dagli zombie e rischiano di cadere in una trappola. Lì Alice trova anche una grande nave che fa da base all'Umbrella Corporation, la società responsabile della creazione del Virus-T che ha distrutto la popolazione umana, e dovrà fronteggiare, con l'aiuto di vecchi e nuovi alleati, il perfido Albert Wesker a capo della corporazione.


Nel ruolo della protagonista ancora l'incantevole Milla Jovovich, vero baluardo della serie, affiancata da attori già comparsi negli episodi precedenti come Ali Larter (che interpreta Claire Redfield, già vista nel precedente Resident Evil: Extinction) e a personaggi inediti. Tra le nuove entrate è da segnalare la presenza di Wentworth Miller (nei panni di Chris, fratello di Claire), star della serie tv cult "Prison Break" e già apparso in pellicole come La macchia umana e Underworld. Nuove anche le location e i costumi, oltre a diverse varietà di tipologie di zombie (compresi famelici cani a due teste).


La vera novità di Afterlife è costituita però dall'utilizzo, per la prima volta nella saga, del 3D: il film, infatti, è stato pensato appositamente per la terza dimensione e le riprese sono state effettuate con il fusion camera system creato da James Cameron e Vincent Pace e già utilizzato in Avatar. Una tecnologia all'avanguardia e ad alta definizione che ha permesso al film di aumentare le sue potenzialità anche rispetto agli altri episodi, accrescendo la qualità e la spettacolarità soprattutto delle scene d'azione e di combattimento. «Ero entusiasta dell'idea di un quarto film – ha dichiarato Anderson – perchè ciò che sentivo era il dovere di cercare di fare un salto concettuale, come ha fatto Terminator con T2. Era pur sempre il franchising Terminator, ma era qualcosa di più grande e ambizioso. Quella era la nostra idea con questo Resident Evil, fare quel tipo di salto concettuale per cercare di rendere il film un genere di evento più grande e ambizioso della prima trilogia». Aggiunge la Jovovich: «Il 3D porta questo film a livelli di spettacolarità che altrimenti non si potrebbero nemmeno immaginare».


Resident Evil: Afterlife
debutta al Pixel domani Venerdì 10 Settembre, proiettato in 3D e visibile con occhialini XpanD, attualmente il miglior sistema stereoscopico per sale cinematografiche. Il modo migliore per goderselo.

 

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